top of page

Oli vegetali alternativi: l'olio di colza


Nell'ambito dell’analisi degli oli usati nell'industria alimentare, oggi esaminiamo l’olio di colza.

Si tratta di un olio vegetale ricavato dai semi di colza (brassica napus oleifera) il cui utilizzo è molto vario.

Inizialmente veniva utilizzato soprattutto come olio combustibile, mentre oggi viene utilizzato anche per scopo alimentare.

I primi studi sugli effetti dell’olio per uso alimentare risalgono agli anni 60; in particolare fu individuato un elemento di cui l’olio era molto ricco, l’acido erucico, in grado di nuocere gravemente alla salute, provocando lesioni cardiache di vario tipo.

Col tempo sono state sviluppate nuove varietà di colza con tenori di acido erucico sempre più bassi.

In particolare nel 1974 in Canada fu sviluppata una particolare varietà, detta Canola, che contiene meno del 2% di acido erucico (che rimane comunque presente ed è sempre cardiotossico).

L’olio di Canola in particolare, ha una composizione molto simile all’olio d’oliva ed è ricco di antiossidanti, quindi può risultare addirittura valido per uso alimentare.

Tuttavia queste caratteristiche vengono mantenute solo se la spremitura avviene a freddo.

Anche se esistono in commercio margarine ottenute da olio di colza Canola, non dobbiamo farci ingannare: anche se una margarina è stata ottenuta per idrogenazione di olio di Canola, ciò non toglie che è costituita solo da grassi idrogenati, che sono comunque nocivi.

Nel 1998 poi, è stata sviluppata una varietà che oltre ad avere un contenuto basso di acido erucico, conteneva anche pochi acidi poliinsaturi che oltre ad avere la tendenza a far irrancidire l’olio nella lunga conservazione, sono poco idonei alla frittura. Quest’ultimo tipo è diventato molto usato come olio per fritture alimentari. Tuttavia si tratta di un olio poco sano per un utilizzo frequente, proprio perché contiene pochi grassi poliinsaturi che sono quelli benefici per la salute.

In conclusione l’olio di colza è tutto sommato valido per le fritture occasionali (tipo le patatine di un antipasto in pizzeria), grazie al suo punto di fumo elevato, ed è tollerabile per l’utilizzo alimentare in varie preparazioni industriali.

Tuttavia, se possiamo, è sicuramente meglio evitarlo non solo perché abbiamo comunque a disposizione ottimi oli di oliva e di semi privi di acido erucico che in ogni caso, anche se in percentuali basse, è ancora presente negli oli di colza, ma anche perché la coltivazione intensiva della colza, come quella della palma, sta dando dei problemi di natura ambientale.

Esistono moltissimi prodotti che non lo contengono, e per evitarne un consumo eccessivo è sufficiente perdere un minuto a leggere le etichette.

Quando però trovate la dicitura generica "oli vegetali", molto spesso è un modo per tentare di nascondere l’utilizzo di oli di scarsa qualità. In questi casi potete contattare il servizio consumatori dei vari produttori per avere maggiori dettagli: è un vostro diritto.


599 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page