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Sciroppo di agave: è davvero nutriente come dicono?


Da qualche tempo, tra gli scaffali dei supermercati più forniti o nei negozi specializzati in cibi biologici e alternativi sta sgomitando un nuovo prodotto, ovvero lo sciroppo o succo di Agave, dolcificante estratto dalla stessa pianta dalle foglie spesse e carnose che possiamo trovare facilmente nella zona del Mediterraneo.

Lo sciroppo si ricava dalla linfa di questa pianta, si presenta leggermente più fluido del miele ed è praticamente insapore. Secondo i suoi sostenitori, è dotato di molteplici proprietà che dovrebbero farlo preferire al normale zucchero da tavola poiché essendo ricco di calcio, magnesio, potassio e ferro, avrebbe addirittura un’azione “remineralizzante” sulle nostre ossa.

Inoltre essendo ricco di fruttosio, dovrebbe avere un indice glicemico più basso rispetto a quello del comune zucchero da tavola e un potere dolcificante leggermente superiore, circa il 25% in più. Come dire che quattro cucchiaini di sciroppo dolcificano come 5 cucchiaini di zucchero.

Unico problema, il costo rispetto allo zucchero tradizionale: Da 10 a 20 volte superiore a seconda delle marche.

Ma ne vale la pena?

Riesaminiamo le sue caratteristiche nutrizionali confrontandolo con il suo principale avversario, lo zucchero grezzo di canna:

Ecco la prima sorpresa: lo zucchero grezzo di canna vince a mani basse, essendo molto più ricco di questi oligoelementi rispetto allo sciroppo di agave.

Sembrerebbe un’ulteriore prova delle doti benefiche e superiori dello zucchero grezzo di canna rispetto agli altri dolcificanti.

Ma è davvero così?

Se si ha una carenza di calcio o potassio, utilizzare lo zucchero di canna apporterà un cambiamento sensibile alla situazione?

In realtà no.

Se si fa attenzione, si noterà che, in tutte le tabelle nutrizionali, i valori dei nutrienti sono riferiti a 100 g di prodotto. Questo significa che per prendere i necessari 133 mg di potassio, si dovranno mettere ben 100 g di zucchero nel caffè! O addirittura circa 3 kg di sciroppo di agave… servirà una tazzina bella grande!

Morale della storia: se volete assumere del calcio, prendete un cubetto di grana, che in soli 20 g ne contiene più di 230 mg… come quasi 200 g di zucchero di grezzo di canna o addirittura 5 kg circa di sciroppo di agave!

O ancora, se vi servisse del potassio sarebbe molto meglio mangiare una semplice banana che contiene, da sola, almeno 500 mg di potassio, 40 mg di magnesio e pure un pochino di ferro!


Si potrebbe però dire che siccome l’indice glicemico è più basso, per un diabetico è meglio lo sciroppo d’agave. In realtà anche qui la risposta è no, perché lo sciroppo di agave è molto ricco di fruttosio (dal 55% al 97% a seconda dei produttori), e un eccesso di questo zucchero si è visto essere associato a un più elevato rischio di malattie cardiache, danno epatico, aumento dei livelli di colesterolo e della resistenza all’azione dell’insulina.

Quindi il fruttosio fa male anche quando si assume con la frutta?

Ovviamente no: negli sciroppi, e quindi anche nello sciroppo di agave, si trova fruttosio concentrato, cosa che non accade nella frutta, dove oltre a essere miscelato ad altri zuccheri è accompagnato da acqua, vitamine, Sali minerali e fibre che ne rendono l’assorbimento molto più lento, facendolo risultare non nocivo.

Quindi, anche per i diabetici, lo zucchero semplice o lo zucchero grezzo di canna risultano la scelta migliore.


Dobbiamo sempre tenere a mente che i dolcificanti, quale che sia la loro natura, servono semplicemente a dolcificare, non bisogna cercare di dare loro altre funzioni che non hanno, e soprattutto non bisogna farsi fregare da promesse di proprietà miracolose che in realtà non sono niente di speciale.

Poi, se avete la curiosità di provare lo sciroppo di agave fate pure, ovviamente non è un veleno, ma sicuramente non vale la pena spendere 20 volte di più per dei benefici assolutamente inesistenti.

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