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Sale di sedano


Nelle ultime settimane diversi pazienti mi hanno chiesto notizie sul “sale di sedano” (un prodotto utilizzato più spesso nella cucina inglese e/o del nord Europa o nella preparazione di cocktail come il Bloody Mary) chiedendomi se fosse effettivamente una buona alternativa al sale tradizionale o se si trattasse della solita trovata di marketing.

Come sempre, la verità sta in mezzo.

Effettivamente, essendo di origine vegetale, il sale di sedano è più ricco di ioni potassio rispetto agli ioni sodio del comune sale da cucina in un rapporto di nove a uno, e ciò lo rende un ottimo sostituto del sale comune per chi soffre di ipertensione.

Tuttavia è anche vero che quello che troviamo di produzione industriale nei supermercati più forniti, tendenzialmente contiene degli agenti antiagglomeranti come il silicato di calcio e il diossido di silicio (abbastanza innocui), ma talvolta anche nitrato di sodio, utilizzato come conservante (cosa non buona perché il nitrato di sodio tende a formare nitrosammine associate al cancro dell’esofago e dello stomaco).

Ma cos’è il “sale di sedano”?

Non è un vero e proprio sale, come quello marino o quello ricavato dalle miniere, ma si produce facendo essiccare il sedano e tritandolo finemente. Il risultato finale sarà una polverina più o meno fine con un retrogusto tipico, dato dal fatto che l’origine è il suddetto vegetale, e una certa sapidità che lo renderà adatto a condire alimenti. La già citata bassa concentrazione di ioni sodio lo rende adatto alle diete iposodiche; inoltre rispetto al sale tradizionale ha un gusto meno neutro cosa che, se piace, consente di utilizzarne ancora meno perché farà sia da sale che da aroma. Inoltre è facilissimo da preparare in casa, soprattutto se si ha un essiccatore. Il sale si può ottenere sia dalle coste che dalle foglie, ma quello ottenuto dalle foglie tenderà ad essere un po’ meno aromatico. Basterà pulire bene le coste del sedano separandole dalle foglie e rimuovendo i filamenti più spessi e riponendo il prodotto pulito in essiccatore per un tempo variabile da 3 a 8 ore (a seconda della quantità, della pianta e così via), o in alternativa si può provare con un forno elettrico a bassissima temperatura, tra 40 e 80 °C per il tempo necessario a far ottenere al sedano un aspetto… secco! Esattamente come le foglie secche che possiamo trovare per strada.

Una volta terminata l’essiccazione basterà tritarlo secondo i nostri gusti, fino ad ottenere una polvere più o meno fine.

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