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È ufficiale: l'olio di palma è nocivo


Qualche tempo fa ho pubblicato un articolo dove spiegavo in termini semplici cos’è l’olio di palma.

Il messaggio di fondo era che, in attesa di nuovi sviluppi, era comunque meglio limitarne il consumo perché si tratta di un olio ricco di grassi saturi e quindi molto simile al grasso animale.

Qualche settimana fa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha finalmente quantificato la presenza di sostanze tossiche e/o cancerogene che si creano durante il processo di raffinazione di quest’olio e di conseguenza, la sua pericolosità.

In particolare, una fase del trattamento di questo grasso si svolge a più di 200 °C, con formazione di glicidil esteri degli acidi grassi (GE) che si sviluppano dal glicidolo (cancerogeno) e di 3-monocloropropandiolo (3-MCPD) tossico per reni e testicoli.

Per quanto riguarda i GE, essendo attualmente considerati genotossici e cancerogeni, non è stata proposta una dose massima di assunzione sicura, poiché non dovrebbero essere assunti completamente.

Per quanto riguarda il 3-MCPD, sono state invece fissate delle quantità massime ridotte rispetto al passato.

La dose giornaliera tollerabile di 3-MPCD è di 0,8 microgrammi per kg di peso corporeo al giorno.

In parole più semplici vuol dire che un bambino che pesi sui 30 Kg non dovrebbe assumerne più di 24 microgrammi al giorno, mentre un adulto sui 70 Kg non dovrebbe superare i 56 microgrammi.

Il problema sta nel fatto che queste sostanze sono molto più presenti di quello che immaginiamo e si trovano in moltissimi alimenti.

Alcune riviste indipendenti hanno cominciato a fare delle analisi e i GE sono risultati presenti in patatine, biscotti e merendine che utilizzano l’olio di palma per la cottura, o come ingredienti dell’impasto.

Per quanto riguarda il 3-MPCD è risultato presente in TUTTI i prodotti esaminati contenenti olio di palma, anche nel latte artificiale per bambini di svariate marche.

Il grosso problema del 3-MPCD è che, essendo presente in moltissimi prodotti, la dose raccomandata giornaliera viene superata con estrema facilità. Per fare un esempio, se un bambino mangia nella stessa giornata un Tegolino e un Buondì, ha già raggiunto 43 microgrammi, ovvero quasi il doppio della soglia di sicurezza, senza contare eventuali biscotti, creme al cioccolato, o altri prodotti comunemente reperibili in moltissime dispense.

Attualmente non sono state ancora emanate leggi che limitino o proibiscano ufficialmente l’uso dell’olio di palma, quindi anche in questo caso, l’unica difesa efficace consiste nella corretta informazione e nella lettura delle etichette.

Esistono moltissime tipologie di biscotti, creme spalmabili, merendine e altri prodotti, privi di olio di palma: cerchiamo di scegliere quelli.

Per quanto riguarda i GE, basta cercare di evitare i prodotti inutili come le patatine fritte confezionate.

Del resto, qualche decennio fa si viveva benissimo anche senza.

Se si aveva fame, si faceva una fetta di pane, burro e marmellata e se si aveva voglia di patatine, si chiedeva alla mamma di friggerne un po’. Difatti, è inutile proibire le fritture in casa perché “fanno male” e procurarsi successivamente delle patatine confezionate quando si vuole fare uno spuntino.

Le analisi sugli alimenti sono solo all’inizio, sicuramente salteranno fuori prodotti che sono privi di sostanze nocive e altri che invece sono estremamente tossici.

Anche in questo caso quindi, la regola generale di limitare le “schifezze” e cucinare di più a casa sarà sufficiente a proteggerci, nell’attesa che l’industria alimentare si adegui.

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