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Miti metropolitani: l'olio buono non fa ingrassare


Nella quotidianità delle nostre cucine, c’è un grande equivoco che ruota attorno all’olio d’oliva (e che si riflette poi a cascata su tutti i grassi per cucinare e condire): se l’olio è “buono” non fa male e quindi non fa ingrassare. Al contrario, siccome gli altri grassi sono “cattivi”, allora fanno ingrassare e quindi non vanno usati.

Molto spesso i pazienti si stupiscono quando li invito a non alterare le ricette dei dolci sostituendo il burro con l’olio o, peggio ancora, con la margarina. “Buono e sano” non vuol dire necessariamente “magro o dimagrante” così come “cattivo o industriale” non vuol dire necessariamente “grasso o ingrassante”.

Questo errore di fondo porta molto spesso a compiere delle scelte sbagliate che possono far fallire a monte i nostri tentativi di perdere qualche kg.

Per esempio, alla domanda “Lei misura l’olio d’oliva per l’insalata o lo mette a occhio?”, la maggior parte delle volte mi rispondono “Lo metto a occhio, ma è quello buono, fatto nella campagna di famiglia”.

E questo è un errore non da poco.

Nessuno mette in discussione le qualità o la bontà dell’olio d’oliva, si tratta di un ingrediente principe della dieta mediterranea e ricchissimo di proprietà benefiche, tuttavia… l’olio d’oliva da 2 euro al kg del discount avrà esattamente le stesse calorie dell’olio d’oliva prodotto nel proprio giardino, ovvero circa 900 Calorie per 100 g!

Quindi, nel caso si segua una dieta dimagrante, è del tutto inutile stare attenti ai pesi e alle quantità di qualunque pietanza, compiere sacrifici e rinunce, se poi l’insalata verrà condita con 400 Calorie di ottimo olio biologico.

Un’altra affermazione che spesso stupisce i miei pazienti è che panna e burro possono essere utilizzati in una dieta dimagrante, infatti in pochi sanno che entrambi hanno meno calorie dell’olio d’oliva.

Come dicevamo, 100 g di olio d’oliva forniscono circa 900 Calorie, mentre la stessa quantità di burro ne fornisce circa 760 e una pari quantità di panna addirittura solo 340!

Ma allora perché panna e burro subiscono una tale pubblicità negativa?

Perché anche in questo caso si fa molta confusione fra “ingrassante” e “salutare”.

Sia il burro che la panna contengono grassi animali saturi di qualità inferiore rispetto all'olio d’oliva ma, se usati con parsimonia, possono essere tranquillamente inseriti in una dieta dimagrante: il trucco sta nel consumarli occasionalmente.

Se una volta alla settimana desiderate preparare una torta, non modificate la ricetta sostituendo il burro con l’olio, perché, a parità di quantità, state solo rendendo il dolce più grasso.

Se ogni tanto avete voglia di fare delle farfalle panna e salmone, potete farlo senza interrompere la vostra dieta dimagrante, basta che non esageriate con la panna (3 cucchiai di panna corrispondono a circa 1 cucchiaio d’olio).

Panna e burro diventano nocivi solo se vengono utilizzati troppo spesso e allo stesso modo, un ottimo olio d’oliva può diventare nocivo se viene utilizzato in quantità esagerata.

A questo punto, coloro che amano mangiare abbondanti porzioni di insalata e che seguono un regime alimentare dietetico, potrebbero lamentare il fatto che un cucchiaio di olio potrebbe non essere sufficiente a condire tutto. Come fare quindi per non rendere un’abbondante insalata quasi scondita?

Un’ottima soluzione per può essere quella di utilizzare l’olio come ingrediente per preparare una salsa poco calorica che consenta di condire bene limitando le calorie, come la salsa allo yogurt, tipica di molti paesi del bacino del mediterraneo (cercate di evitare quelle pronte dei supermercati, usandole al massimo come “ispirazione” per gli aromi da utilizzare).

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Dott. Lucio Catalano

Medico Chirurgo - Specialista in Scienza dell'Alimentazione

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