Perché mangiamo anche quando non abbiamo fame?
- Dott. Lucio Catalano
- 22 giu 2017
- Tempo di lettura: 3 min

Alzi la mano chi, almeno una volta, ha mangiato qualcosa anche se era sazio!
Tutti noi, almeno una volta nella vita abbiamo fatto qualcosa del genere; in effetti alla maggior parte delle persone capita di farlo anche più volte alla settimana.
Questa azione apparentemente innocua può esserci però di grande ostacolo quando vogliamo perdere peso o anche se vogliamo semplicemente mantenerci più o meno costanti.
Ma perché lo facciamo? Cosa effettivamente ci spinge a mangiare più del necessario?
I motivi possono essere diversi, alcuni veramente banali:
Usiamo piatti troppo grandi: un piatto troppo grande tende a far sembrare più piccola la porzione e questo ci spinge inconsciamente a mettere troppo cibo nel piatto. A questo fattore spesso si aggiungono richiami ancestrali dovuti al fatto che, quando eravamo piccoli, venivamo sempre sollecitati a “finire tutto quello che c’era nel piatto”. Questa pratica educativa sarebbe da evitare proprio perché comincia a confondere il senso di sazietà dei bambini, che così cominceranno a mangiare perché “devono” e non perché hanno davvero fame.
Siamo stanchi: con i ritmi frenetici di oggi è molto facile arrivare a pranzo o a cena veramente molto stanchi, e la stanchezza spesso viene confusa con la fame. Anche questo è un retaggio ancestrale ed è dovuto al fatto che prima i lavori erano molto più fisici, quindi era normale una correlazione tra la stanchezza fisica, stanchezza mentale e fame. Oggi invece che facciamo lavori prevalentemente sedentari, questa correlazione non ha più senso. Tuttavia, essendo istintiva ci confonde, per cui accade che quando siamo stanchi solo mentalmente ma non fisicamente (per esempio se siamo stati tutto il giorno in ufficio), ci sentiamo ugualmente sfiniti e affamati come se avessimo lavorato in miniera. In questo caso la soluzione migliore è fare un pasto leggero e RIPOSARE. Non esistono integratori miracolosi o alimenti fortificanti, se siete stanchi dovete riposare… e vi passerà anche la fame.
Si è fatta “l’ora”: spessissimo mangiamo solo perché è l’ora dello spuntino con i colleghi o della merenda di quando eravamo bambini. All’essere umano piacciono i rituali e anche questo non fa eccezione, ma avevamo veramente fame?
Per compagnia: anche questa è una forma di ritualizzazione. Sin dalla preistoria mangiare è stato il momento in cui la tribù si riuniva e ciascuno raccontava gli avvenimenti della giornata; questo valore rituale è rimasto anche oggi, mangiare insieme ha un fortissimo valore sociale. Quante volte chiediamo a qualcuno di prendere qualcos’altro solo perché, in realtà, lo desideriamo noi? O viceversa, quante volte capita che tutti prendono il dolce dopo che uno nella tavolata ha detto che lo prende? Spessissimo, e in linea di massima non c’è niente di male; però se vogliamo dimagrire dobbiamo cercare di sganciarci da questo meccanismo e cercare di capire se abbiamo ancora veramente fame, se desideriamo davvero consapevolmente quel dolce, o se quella portata in più la prendiamo solo per stare in compagnia. Dopotutto, se non abbiamo fame, possiamo continuare a chiacchierare anche senza mangiare.
Quando siamo tristi: il cibo ha da sempre un ruolo consolatorio. Il primo cibo che ci consola è il latte della mamma, quindi l’istinto a cercare del cibo quando ci sentiamo giù di morale è fortissimo. Il cibo però non sarà in grado di tirarci su a lungo termine e passato il breve momento di piacere, compariranno inevitabilmente i sensi di colpa dovuti a quello strappo che sapevamo di dovere o potere evitare. Anche se sembra un controsenso con il punto precedente, in questo caso, se proprio abbiamo voglia di mangiare qualcosa meglio farlo in compagnia: chiamiamo un amico/a e invitiamolo per un tè o (meglio ancora) per una passeggiata. Parlare, confrontarsi e confortarsi con un amico davanti a un tè, lava via la tristezza molto meglio di una vaschetta di gelato consumato in solitudine.
Perché siamo felici: in realtà anche le emozioni positive possono indurci a perdere il controllo ed essere meno attenti a quanto o cosa stiamo mangiando. Una serata goliardica con amici può farci perdere il controllo. Ben venga la felicità, ma anche se siamo molto euforici cerchiamo di mantenere un minimo di controllo. Una mega-cena va bene, ma l’indomani pasti leggeri e sport.
In pratica, tutto questo elenco di situazioni si può riassumere in un unico consiglio: impariamo ad ascoltarci e a capire se quando abbiamo fame abbiamo veramente bisogno di cibo (è normale avere fame dopo aver fatto bricolage per 3 ore) o semplicemente bisogno di qualcos'altro, come riposare, rilassarci, fare una pausa, confidarci con qualcuno… in pratica fare qualcosa per noi e dedicarci del tempo.
Conoscere l’origine della nostra fame è un primo fondamentale passo per capire come controllarla, aumentare la consapevolezza di noi stessi per non rimanere vittime di inutili sensi di colpa, e per mantenere un buon regime alimentare.
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