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Bio o non bio?


Questo mese, la nota rivista Altroconsumo, ha pubblicato un interessantissimo articolo (che vi riporto qui sotto e vi invito a leggere) circa gli alimenti biologici.

Il loro studio si è concentrato in particolare su frutta e verdura.

Molta gente consuma esclusivamente vegetali biologici convinta del loro maggiore potere nutritivo e rassicurata dall’assenza di pesticidi, arrivando a scegliere di consumare meno frutta e verdura (a causa degli altissimi costi) o a spendere capitali, piuttosto che “piegarsi” ai prodotti tradizionali.

Dall’indagine di Altroconsumo emerge però ciò che molti esperti del settore sostengono da anni.

Per quanto riguarda il valore nutrizionale non c’è alcuna differenza tra i prodotti biologici e quelli provenienti da colture tradizionali, anzi in alcuni casi i tradizionali sono risultati persino migliori.

Per quanto riguarda la presenza di pesticidi, ovviamente nei prodotti biologici erano del tutto assenti (tranne in un caso). Ma nei prodotti tradizionali le tracce di pesticidi rilevate sono state circa 100 volte inferiori rispetto ai già cautelativi limiti di legge.

In più nell’articolo fanno notare come la legge consenta di utilizzare dei farmaci anche nelle colture biologiche se la coltura stessa è in pericolo. Quindi chi garantisce che anche i prodotti bio non siano stati “legalmente trattati” con i comuni pesticidi?

La mia riflessione finale è questa.

Il cibo biologico è sicuramente, nella maggior parte dei casi di ottima qualità, tuttavia arriva a costare anche il 100% in più rispetto al cibo normale, una differenza di prezzo che non è affatto giustificata dalle presunte proprietà salutistiche.

Inoltre, sfruttare le paure e le ansie delle persone per lucro con sciocchi terrorismi, per quanto di uso comune nella società moderna, continua a rimanere un’azione non corretta.

I pesticidi presenti nei vegetali tradizionali sono presenti in quantità cosi basse che basta lavarli per bene ed eventualmente sbucciarli e/o cuocerli per eliminare anche le ultime impercettibili tracce.

I vegetali e la frutta fanno bene ed è fondamentale mangiarli in buona quantità tutti i giorni per mantenerci in salute, non importa se siano biologici o meno perché (e questa è una buona notizia) anche quelli provenienti da colture “normali” sono risultati perfettamente sicuri.

Insomma, come in tutte le cose, occorrono buon senso, coerenza e ragionare sul rapporto costi/benefici.

Ribadisco che per la nostra salute, mangiare poca frutta e verdura perché quella biologica costa troppo, è sicuramente peggio che mangiare economica frutta e verdura tradizionale, ma in abbondanza.

Un ultima riflessione deve riguardare anche la sostenibilità ambientale: complessivamente inquiniamo molto di più se consumiamo delle mele biologiche coltivate a 1000 km da casa nostra, invece di mele “tradizionali” provenienti da un campo della nostra stessa regione.

Nel secondo caso favoriremo l’economia locale e sicuramente inquineremo meno per il trasporto.


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Dott. Lucio Catalano

Medico Chirurgo - Specialista in Scienza dell'Alimentazione

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