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Uova al Fipronil: c'è da preoccuparsi?


In questi giorni diversi pazienti mi hanno chiesto delucidazioni sulla “storia” delle uova contaminate dal Fipronil.

Facciamo un po’ di chiarezza e cerchiamo di capire se c’è da preoccuparsi e come difendersi.

Le uova di base, sono un alimento la cui provenienza può essere riscontrata in modo abbastanza facile.

Ogni uovo (ma anche le confezioni) presenta stampato un codice che fornisce diverse informazioni utili, una specie di carta d’identità.

Vediamo come leggerlo con un esempio. Poniamo caso che sulla confezione ci sia la seguente scritta:

0 IT 063 NA 001

Il primo numero indica il tipo di allevamento (ne parliamo più avanti).

La sigla IT indica lo stato di produzione, in questo caso Italia.

La terza cifra indica il codice ISTAT del Comune di produzione (basta cercarlo su internet).

La sigla dopo il codice ISTAT indica la provincia (in questo caso Napoli).

Le ultime tre cifre servono a identificare l’allevamento.

I dati più importanti per un semplice consumatore che volesse fare scelte più consapevoli sono sicuramente il tipo di allevamento, la nazione di provenienza e la provincia.

Gli allevamenti si distinguono in questo modo:

0 = Uovo da agricoltura biologica

1 = Uovo da allevamento all’aperto

2 = Uovo da allevamento a terra

3 = Uovo da allevamento in gabbie

Teniamo presente che l’allevamento a terra, pur essendo un passo avanti rispetto alle gabbie, è pur sempre un tipo di allevamento intensivo dove gli animali sono costretti a stare ammassati in grandi capannoni.

Adesso parliamo del Fipronil.

Un grosso problema degli allevamenti intensivi (quindi tipo 2 e 3) è il controllo dei diversi tipi di agenti patogeni che possono infestare le galline (infestazione favorite dal sovraffollamento delle povere bestiole).

Pulci, zecche e acari farebbero da padroni se non si utilizzassero degli insetticidi.

L’utilizzo di queste sostanze è regolamentato in modo molto severo.

Lo scandalo Fipronil è iniziato nei Paesi Bassi dove due aziende di preparati per allevamenti di pollame, hanno aggiunto il Fipronil ad un loro prodotto senza dichiararlo, sicché gli allevatori hanno inconsapevolmente contaminato le loro uova.

Il Fipronil è un composto che resiste alla cottura e purtroppo è presente come principio attivo in diversi prodotti che vengono usati legalmente.

I rischi per la salute non sono tanto quelli di una intossicazione acuta (bisognerebbe mangiare decine e decine di uova), ma riguardano la possibile insorgenza di danni a lungo termine per i quali non esistono ancora studi approfonditi.

Insomma il Fipronil potrebbe essere sicurissimo, anche se personalmente ne dubito, ma ancora non esistono studi che ne dimostrino gli effetti a lungo termine.

Quindi il consiglio è prudenza.

Il modo migliore per difendersi è ovviamente quello di cercare uova provenienti da allevamenti biologici (codice 0) o quanto meno all'aperto (codice 1), che avendo una minore densità di animali per metro quadro sono meno esposti alle infezioni da parassiti e conseguentemente richiedono meno spesso l’utilizzo di prodotti chimici.

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