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Additivi chimici per uso alimentare: fanno davvero male?


Oggi vorrei trattare da un punto di vista un po’ diverso, un argomento a lungo dibattuto: gli additivi chimici per uso alimentare. Quante volte facendo la spesa, avete cercato di capire se un ingrediente di un alimento industriale fosse più o meno dannoso di un altro? Se un prodotto che sbandierava proprietà salutistiche, fosse veramente migliore rispetto agli altri? E i famosi additivi con la E prima del numero? Chissà quali misteriose sostanze nascondono! saranno tossiche o no? Innanzi tutto, la legge stabilisce che tutti gli additivi per uso alimentare approvati, siano elencati in un apposito database con un codice identificativo, costituito da una “E” seguita dal numero dell’additivo. A questo indirizzo potete trovare una tabella riassuntiva con tutti i codici: http://www.laleva.cc/alimenti/Enumbers.pdf A questo punto, sfatiamo un mito: non tutti gli additivi chimici sono pericolosi o da evitare come la peste. Alcuni effettivamente lo sono, ma altri no, perché si tratta di sostanze del tutto naturali. Ad esempio se non comprate un prodotto perché contiene il conservante E300, sappiate che non lo state comprando perché contiene… vitamina C! O ancora, l’anonimo E260 non è altro che acido acetico, che normalmente si trova nell’innocuo aceto da cucina. Il colorante E160 non è altro che sanissimo betacarotene, contenuto normalmente nei frutti e nei vegetali tendenti al rosso. Di contro talvolta, il nome di un additivo apparentemente rassicurante, non sempre rispecchia completamente la sua vera natura. Il colorante E150, che a volte nell’elenco degli ingredienti viene denominato anche come “caramello”, non è caramello. Esistono infatti vari tipi di caramello contraddistinti da una lettera aggiuntiva: l’E150a (caramello semplice), l’E150b (caramello solfito), l’E150c (caramello ammoniacale) e l’E150d (caramello solfito-ammoniacale). Il primo è innocuo mentre il secondo in qualche caso potrebbe dare delle intolleranze. Il terzo e il quarto invece, se assunti in grosse quantità (per esempio consumando dosi massicce di alimenti che li contengono), possono scatenare effetti nocivi come crampi, inappetenza, problemi gastrointestinali, leucopenia (riduzione dei globuli bianchi), leucemia e tumori dell'apparato respiratorio (gli studi sono stati condotti su topi e ratti); quindi non si tratta esattamente di sostanze innocue. In questo caso si tratta di sostanze che è meglio utilizzare il meno possibile almeno finchè non si sono chiariti meglio i loro meccanismi d’azione. L’E150d si trova in moltissime (ma non tutte) bibite di colore scuro, alcune molto rinomate, altre meno. Come difendersi? Leggendo le etichette! Gli additivi chimici sono come i funghi: sono molti, alcuni sono buoni, altri possono farti venire il mal di pancia, altri ancora sono proprio velenosi. Piano piano si può imparare a conoscerli, magari iniziando con una semplice tabella, come quella che ho indicato sopra e chiedendo ad un esperto in caso di dubbio. Vedrete che le sorprese non mancheranno e magari, scoprirete che avete sempre scartato una salsa che contiene della banale vitamina C, ma avete sempre bevuto una bibita che contiene del caramello, che non è esattamente quello che sembra. Con un po’ di attenzione, progressivamente imparerete a conoscere quali sono i prodotti migliori e potrete prenderli a colpo sicuro senza perderci troppo tempo.

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Dott. Lucio Catalano

Medico Chirurgo - Specialista in Scienza dell'Alimentazione

327 992 3916

dottluciocatalano@libero.it

Via Rapisardi 23, Palermo

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